Ricomincia la corsa idiota. Quella su un tapis roulant, o una ruota da criceto se si preferisce, che non fa spostare di molto dalla posizione iniziale. Anno nuovo vita vecchia, si potrebbe dire, con l'aspettativa, in più, che tutti 'sti grappoli verdi si decidano a farsi succosi, in questa ottima annata, come minacciavano, come si facevano desiderare, e possibilmente prima di diventare direttamente aceto.
Ancora mi barcameno tra una Matrioška e un divertente gioco di scatole cinesi. Imparo a carezzare il manto peloso di nausee nuove. Mi meraviglio delle meraviglie del grottesco creato della mia fantasia perversa, sogni didascalici: un inconscio maturo saprebbe fare molto, molto di più.
Aspetto.
Calma e gesso.
Questa tesi è una camera a gas, un palazzo che crolla in città. Questa tesi è una finta sul ring. Una scena al rallentatore.
I miei giorni sono una trincea. E come loro molti rapporti con le persone a me vicine, per non parlare di quelle che non sento da un po'.
Ci vorrebbe uno stuolo di mozziconi di sigarette a terra, e un po' di luce giallastra, almeno tutto quanto prenderebbe un tono da film noir, affascinante alternarsi di dialoghi secchi, in stile Bogart.
Peccato mi manchi le phisic du role, o più semplicemente la faccia di culo.
Piuttosto, se mi cerchi, sono a casa mia. Svenuto sul pavimento.
Qualche proposito per il 2010?

"...Puoi ridarmi il cuore per favore? puoi ridarmi il cuore per favore?
Prego?
ho detto, puoi passarmi il vino, per favore?..."