martedì 25 agosto 2009

Stagioni


Si è staccato l’intonaco dal soffitto. Il caldo dell’estate l’ha reso secco, si è sbriciolato rapidamente.
Sono cadute tutte le stelle appese.
Erano le mie stelle. In quella casa stelle non ce n’erano.

Le case del centro hanno soffitti alti.
Più si sale in alto, più forte è il botto quando si cade.
Le mie stelle devono aver fatto un bel volo. Ma nessun desiderio è stato espresso quando sono cadute.
Lasciano molta polvere. Qualcuno spazzerà.

L’estate è finita. L’afa di questi giorni ancora non lo sa.
Pianoforti di legno imbarcati dal tempo, fatti saltare dall’umidità salmastra, non emettono più suoni.



Ma l’estate, paziente, ritorna lo stesso.



...e anche Agosto

(CLICK)



mercoledì 19 agosto 2009

Furbo come una volpe e un piccolo principe


" Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro,
dalle tre io comincerò ad essere felice.
Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad
inquietarmi: scoprirò il prezzo della felicità!
Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora
prepararmi il cuore... "

Quando uno sconta un'adolescenza infame, tirata su a pane, volpe e piccolo principe, e poi, ormai grandicello, si trova a salutare una persona che parte, col pensierino che corre alla svelta dietro a voglie e riminescenze di addomesticamenti vari...

...ecco...

se proprio non può fare a meno di pensare stronzate, quantomeno bisognerebbe si ricordasse pure di segnarsi sul calendario quando Lei ha detto che tornerà. Altrimenti si può correre il rischio di ritrovarsi alle quattro da un pezzo.



mercoledì 12 agosto 2009

Per esempio


Per esempio attraverso aforismi e citazioni potrei parlare del "CASO"...

Concordare con Humphrey Bogart quando dice che "Se fosse il caso a governare il mondo, tante ingiustizie non avverrebbero"....

O meglio ancora farmi aiutare da Milan Kundera e dalla sua insostenibile leggerezza dell'essere per raccontarvi che...


" ...Quando Tomas tornò a Praga da Zurigo, fu preso da una sensazione di malessere al pensiero che il suo incontro con Tereza fosse stato determinato solo da improbabili coincidenze.

Ma non è invece giusto il contrario, che un avvenimento è tanto più significativo e privilegiato quanti più casi fortuiti intervengono a determinarlo?

Soltanto il caso può apparirci come un messaggio. Ciò che avviene per necessità, ciò che è atteso, che si ripete ogni giorno, tutto ciò è muto.
Soltanto il caso ci parla. Cerchiamo di leggervi dentro come gli zingari leggono le immagini formate dai fondi del caffè in una tazzina. (...)

Non certo la necessità, bensì il caso è pieno di magia. Se l'amore deve essere indimenticabile, fin dal primo istante devono posarsi su di esso le coincidenze, come gli uccelli sulle spalle di Francesco d'Assisi.... "



martedì 11 agosto 2009

Riconosco per mio solo quel che è scritto con inchiostro simpatico


Dovete perdonarmi, ma in questi giorni non son capace di scrivere cose mie. La fantasia, mi sembra essere d'improvviso diventata un'ombra pallida al confronto della realtà, una copia ridicola ed ignobile. E così per qualche giorno o settimana credo che non parlerò che per citazioni, almeno fino a quando qualche caro Astolfo generoso, milite-esente e ippogrifo-munito, non avrà recuperato, sulla luna, l'ampollina col mio senno dentro.
Intanto certe frasi, risatine, occhi, sorrisi, quel che ne rimane nei miei pensieri... me li tengo per me.



mercoledì 5 agosto 2009

A volte ritorno



Che animale sono? con il mio senso di inadeguatezza, col mio sentirmi non all'altezza, con il mio non sapere che dire, i silenzi spreconi, durante il tempo che miracolosamente mi concedi? Che animale sono? incapace di parlare altro linguaggio se non il bisogno di un contatto con te, di abbracciarti, sfiorarti la pelle, di aspettare quel bacio pensato, che non trova il tuo sguardo? Che animale sei? con i tuoi occhi attenti a non incrociare i miei, con i silenzi pensosi, con questo annusarsi a distanza. Che animale sei? così abbottonata, attenta a proteggerti, o forse a tenermi sotto controllo, così sospesa tra il trovarmi patetico o sorprendente.
Ce n'è di domande da farsi, di attese pazienti, di portate da cucinare, di piatti da ammatassare sul balcone in attesa di essere lavati. Ce n'è di caraffe di Spritz, di greco di tufo, di lunghe pause-sigaretta in terrazza, ad avercene una, in bilico tra tendipanni e posaceneri viola. Ce ne sono di pezzi da rimettere insieme. Intanto, chiedo alla Mastrocola. Che animale sei?




"...Ma ci mise troppo tempo a riflettere; avrebbe dovuto dirle qualcosa e invece non le disse niente e il taxi, come fanno quasi tutti i taxi del mondo, arrivò.
Lui la guardò salire. Pensava a mille cose: chissà come le sta bene un vestitino a fiori scollato, glielo vorrei comprare io, e invece adesso lei cosa va a cercarsi un fidanzato, meglio se non lo trova, o se quel cretino annega o se lo ingoia un castoro, e cosa diavolo ci sta a fare un fidanzato tra noi due, non c'entra niente, e io adesso glielo dico, e invece no, non glielo dico, perché devo andare in biblioteca a scrivere, anche se non ho proprio neanche un'idea in testa...ma poi lo so che mi viene, perchè le idee vengono sempre, come i taxi, le persone, invece, le persone invece a volte se ne vanno, soprattutto le persone un po' speciali che magari hai appena incontrato e non vorresti che andassero via mai più, le legheresti al tuo braccio con un cordino colorato, come si fa coi palloncini. Ma anche i palloncini poi se ne vanno, volano via e tu rimani con il tuo stupido cordino colorato al braccio, e cosa te ne fai? Guardi il palloncino che se ne va in alto e poi non lo vedi neanche più.
E chissà quanti milioni di palloncini ci sono in cielo. Tutti i palloncini che abbiamo perso, che idioti! Cosa stavamo facendo quando li abbiamo persi, cosa avremmo potuto fare per non perderli mai, e io adesso cosa vado a fare in biblioteca, posso benissimo non andarci, e allora perché ci vado, e lei sale su quel maledetto taxi..?.. "